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Il teatro ha un solo mecenate: lo spettatore!
Riprendere per riprendersi
13° Festival Nazionale "Teatro XS" Città di Salerno 2022
Con “L’acquario” di Claudio Grattacaso la Compagnia dell’Eclissi vince il XLI Festival nazionale “Sipario d’oro” di Rovereto. Gran bella soddisfazione! Un’iniezione di fiducia e ottimismo dopo due anni di attività ridotta e condizionata.
Teatro 99Posti - Mercogliano (AV)
LA SIGNORA E IL FUNZIONARIO di Aldo Nicolaj
FOTO di Alessandra Rosa
Teatro 99Posti - Mercogliano (AV)
LA SIGNORA E IL FUNZIONARIO di Aldo Nicolaj
FOTO di Francesco Carbone
13° FESTIVAL NAZIONALE "TEATRO XS" CITTÀ DI SALERNO 2022
Al 5° Festival Nazionale di Teatro Città di Merate (LC) la Compagnia dell'Eclissi conquista il suo 163esimo riconoscimento con Marika De Vita migliore attrice protagonista con "La signora e il funzionario" di Aldo Nicolaj
MOTIVAZIONE:
DOMENICA 24 ottobre, ore 19.00
TEATRO GENOVESI
Venerdì 1 ottobre 2021 è iniziata, ufficialmente, la Stagione 2021/2022 della Compagnia dell'Eclissi di Salerno.
Primo appuntamento, in trasferta, sabato 16 ottobre in occasione del Festival Nazionale di Teatro "Città di Merate" (LC).
Venerdì 23 luglio, dopo sedici mesi di stop and go, si è concluso il 12° Festival Nazionale1 "Teatro XS" Città di Salerno 2020 iniziato, a febbraio 2020, presso la sede naturale del Teatro Genovesi e concluso presso il Teatro, all'aperto, dei Barbuti.
Sulla pagina del Festival Teatro XS troverete le motivazioni deliberate dalla giuria tecnica formata da:
Giuliana Capriolo dell'Università di Salerno;
Dadadago, in rappresentanza di Oltrecultura: Periodico di Informazione, Spettacolo e Cultura;
Maurizio Mansi, autore di foto di scena;
Pina Masturzo in rappresentanza dell'Istituto Superiore Statale Genovesi-Da Vinci, partner del festival;
Pina Russo in rappresentanza del Soroptimist International club Salerno sponsor del festival fin dalla prima edizione;
Marcello Andria, Felice Avella e Gianfranco Casaburi, in rappresentanza della Compagnia dell'Eclissi.
A seguire, poi, troverete anche i premi assegnati, rispettivamente, dalla Giuria dei giovani, dal pubblico e dalla Unione Italiana Libero Teatro Campania
Le iniziative della Compagnia dell'Eclissi per questo 2021
II Concorso Nazionale di Drammaturgia
"XS testi di scena"
LA FINALE
II Concorso Nazionale di Drammaturgia
"XS testi di scena"
Testi finalisti
COMUNICATO
Alla luce delle nuove disposizioni dettate dall'ultimo DPCM e in vigore da oggi, lunedì 26 ottobre 2020, la Compagnia dell'Eclissi sospende tutte le attività a tempo indeterminato.
Ovviamente siamo dispiaciuti ma non è possibile fare diversamente. Speriamo che questa nuova interruzione dell'attività possa essere utile al contenimento della pandemia in atto.
ANNULLATO
Giovedì 5 novembre 2020
"TANTA ROBA!!!! Ma, del resto, non capita tutti i giorni di compiere 100 anni e se a compierli è uno dei "grandi" del teatro italiano è giusto e doveroso che chi ama il teatro celebri l'avvenimento nel modo migliore. La Città di Fossano rende omaggio ad Aldo Nicolaj ed insieme alla Corte dei Folli ed ai tanti amici che verranno a trovarci urla con forza "TANTI AUGURI ALDO NICOLAJ"... si parte il 29 Settembre e siete tutti invitati."
La Compagnia dell'Eclissi sarà in scena giovedì 5 novembre con lo spettacolo "La signora e il funzionario".
Martedì 18 agosto, ore 21.30
"LA NOTTE DEI BARBUTI"
La Compagnia dell'Eclissi, ringrazia quanti hanno voluto condividere con noi una bella serata di teatro. Grazie a Brunella Caputo, curatrice della sezione LA NOTTE DEI BARBUTI, nell'ambito del BARBUTI SALERNO FESTIVAL e grazie, soprattutto, a Chiara Natella e a tutto lo staff del Teatro dei Barbuti che con coraggio, abnegazione e grande professionalità, portano avanti un progetto che è corpo ed anima del Centro storico della nostra città.
Per il video della proclamazione, cliccare sull'immagine.
L’Associazione filodrammatica denominata "Compagnia dell’Eclissi”, in questo momento di grande difficoltà
per gli operatori teatrali, ritiene necessaria un’azione a sostegno di chi svolge questa attività. A tale scopo, indice ed organizza il I Concorso
Nazionale “XS testi di scena” rivolto ad autori italiani che abbiano compiuto i 18 anni di età.
L’iscrizione è gratuita.
ATTENZIONE!!
La Compagnia dell'Eclissi informa il gentile pubblico e le Compagnie interessate che, in ottemperanza alle
indicazioni delle autorità preposte e finalizzate a frenare l'emergenza CoronaVirus, il 12° Festival Nazionale di Teatro XS è sospeso fino al 31 maggio
2020!
Riprenderà a partire
dalla primavera 2021
DOMENICA 15 MARZO 2020 – ORE 12
"L’appuntamento era fissato da tempo per chiudere le celebrazioni per il 100° anniversario di Aldo Nicolaj
con l’intitolazione di quella che avrebbe dovuto essere Piazza Aldo Nicolaj, nella sua Fossano, proprio nel giorno esatto del suo
compleanno. Invece tutto è stato, giustamente, rinviato ad altra data visto ciò che sta succedendo." (Pinuccio
Bellone per La Corte dei Folli di Fossano)
Noi, come Compagnia dell'Eclissi, abbiamo preparato questo video di auguri che, volentieri, pubblichiamo.
Clicca sull'immagine per il servizio del TG di TDS
Le note di regia di Marcello Andria
“Commedia di costume dalle inflessioni umoristiche ma dal retrogusto acido e corrosivo, La signora e il funzionario fu scritta da Aldo Nicolaj (1920-2004) alla fine degli anni ’70, quando l’opinione pubblica italiana era profondamente scossa da disordini di piazza, lotta armata, strategia della tensione. Se ne percepisce l’eco, sia pure smorzata da una scrittura ironica e briosa, nel serrato e quasi asfissiante dialogo fra un funzionario – espressione tipica e grottesca delle meschinità e delle cattive abitudini radicate nella burocrazia ministeriale – e una di quelle terribili signore borghesi che popolano il teatro del prolifico commediografo piemontese, all’apparenza frivole e svitate, in realtà dotate di una sottile, personalissima razionalità. L’impatto fra i due personaggi produce un effetto bizzarro, che si spinge fin quasi ai confini del teatro dell’assurdo; un gioco un po’ perverso fra un gatto e un topo, in cui il primo, cedendo alla tentazione di un crudele ma divertente passatempo, tormenta e mette più volte alle corde la sua vittima; l’altro, intimidito e irrazionalmente spaventato, prova a minacciare, poi ad assecondare e blandire, il suo casuale aguzzino, nel quale vede materializzarsi tutte le sue paure, le sue debolezze, i suoi rancori, le sue frustrazioni. Sotto pressione e come in un incubo, arriva ad affermare di tutto e il contrario di tutto, mettendo a nudo in modo incongruo e inconsapevole i propri pensieri più reconditi. E «un uomo, di veramente suo, non ha che i pensieri…».
Sfrondato dei riferimenti più strettamente legati alla congiuntura socio-politico d’origine e trasportato in un luogo e in un tempo meno definiti e vagamente più attuali, lo spettacolo punta, sì, sulla critica pungente dei vizi nascosti e delle piccole virtù della middle class, bersaglio privilegiato della satira dell’autore. Con ghigno sardonico e moderata indulgenza, Nicolaj mette sotto osservazione, con lo sguardo lungo del pessimista di fondo, gli immarcescibili costumi nazionali. Ma l’omaggio che la Compagnia dell’Eclissi rende al drammaturgo di Fossano per l’imminente centenario della nascita vuol essere soprattutto la rappresentazione di un gioco teatrale che si avvale di una scrittura fluida e arguta oltre che di una solida costruzione drammaturgica. (Marcello Andria)
Rendendo omaggio alla nobile e assai complessa tradizione della farsa su modalità espressive e ritmi contemporanei, lo spettacolo mira a rivisitare con benevola ironia un teatro quasi bidimensionale, con quinte fisse e dipinte, in un allestimento stilizzato e privo di coloriture oleografiche – con gradazioni cromatiche sfumanti dal bianco al nero – e allude a distanza ai primi ‘film parlati’ a cui le commedie umoristiche dei De Filippo facevano da cornice poco meno di un secolo fa.
NOTE DI REGIA
Truffatori per fame e per necessità, più che per autentica vocazione, Giacomo e il nipote Carlino inciampano di continuo nella loro imperizia e, provocando equivoci e disastri a catena, si consegnano inevitabilmente nelle mani delle guardie. Nel collaudato meccanismo a orologeria della farsa, le loro vicissitudini generano quella ilarità stemperata da venature agrodolci che contraddistingue la produzione eduardiana dei primi anni Trenta. Creature in fondo inadeguate, che trascinano la loro esistenza fra disagi e privazioni, Giacomo e Carlino divertirono fino alle lacrime molte platee italiane e, in particolare, il pubblico del Kursaal, palcoscenico della prima grande affermazione del “Teatro Umoristico I De Filippo”, al quale i più autorevoli critici italiani accorsero puntuali ad ogni prima per ammirare l’arte originalissima dei tre figli illegittimi di Scarpetta. Presentato in anteprima al Teatro Palazzo di Montecatini nel luglio del 1931, L’ultimo Bottone sbarcò a Napoli nel febbraio del ’32 (appena due mesi dopo la rappresentazione della versione originaria di Natale in casa Cupiello, dunque) e conobbe un gran numero di riprese fino al 1943. Pressoché unanimi i commenti dei giornali dell’epoca: «Sul canovaccio i fratelli De Filippo han ricamato motivi comici e caricaturali divertentissimi; imponente e austero Eduardo, smarrito e svanito Peppino: con irresistibile effetti d’ilarità e l’uno e l’altro»; «La cronaca registra il solito trionfo»; «…il lavoretto fu ascoltato in mezzo ad una ilarità incontenibile e continua. Superbo fu Eduardo […] e inimitabile apparve Peppino nella smarrita fissità degli sguardi […]: una creazione mirabile». Un successo che si ripetette a Roma, Milano, Torino, Bari, e che indusse Eduardo a riproporre i due personaggi in un’ulteriore vicenda, portando in scena, nel febbraio del 1934, Tre mesi dopo, copione dai più ritenuto smarrito, ma conservato in realtà nell’Archivio De Filippo in un unico canovaccio, dattiloscritto e corretto a mano, appartenuto al suggeritore.
Ricostruendo, integrando, rielaborando nella sostanza i due inediti testi eduardiani, la riscrittura messa in scena dalla Compagnia dell’Eclissi conferisce loro continuità. Mutua il titolo unitario da un film che il regista salernitano Gennaro Righelli nel 1935 ispirò (molto liberamente) alle vicende dei due sfortunati mariuoli. Rendendo omaggio alla nobile e assai complessa tradizione della farsa su modalità espressive e ritmi contemporanei, lo spettacolo mira a rivisitare con benevola ironia un teatro quasi bidimensionale, con quinte fisse e dipinte, in un allestimento stilizzato e privo di coloriture oleografiche – con gradazioni cromatiche sfumanti dal bianco al nero – e allude a distanza ai primi ‘film parlati’ a cui le commedie umoristiche dei De Filippo facevano da cornice poco meno di un secolo fa. (Marcello Andria)
Quei due! Le foto di Maurizio Mansi
Le recensioni (La governante)
("La governante" di V. Brancati. Di scena a Salerno)
2 marzo 2017
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Il dramma di una governante
scritto da Marisa Paladino (cliccare sul logo per collegarsi)
La “Governante” di Vitaliano Brancati in scena al Teatro Genovesi di Salerno con la Compagnia dell’Eclissi
NOTE DI REGIA
È una sfida tutta maschile quella che ingaggiano Carlino Sanni e Tito Morena, amici per la pelle che, dopo aver condiviso, a lungo e in perfetto accordo, l’amore della giovane Melina, si trovano di fronte all’impossibilità di stabilire chi l’abbia messa incinta. Si incrina il ferreo sodalizio dei due, che, incuranti dei sentimenti e delle materiali esigenze della donna, sulla soglia della incerta e disputata paternità denunciano tutta l’immaturità e la fragilità emotiva dettata dal loro egoismo virile. Alla gretta inquietudine dei due amici-rivali si contrappone la nobile dignità di Melina – icona della maternità perenne – che nella completa e disinteressata assunzione di responsabilità, si dimostra capace di sacrificare se stessa per il figlio dato alla luce, riscattando in limine un passato non proprio limpido.
Da questa inusuale invenzione si dipana un apologo sulla prevaricazione dell’uomo sulla donna, sulla supremazia del ruolo materno su quello paterno, che, al netto delle profonde trasformazioni dell’assetto sociale, evidenzia ancora un profilo di attualità; sembra, anzi, affiorare con rafforzata evidenza dalla datata pagina pirandelliana. È l’ennesimo, insolito caso prodotto dall’imprevedibilità della natura umana – contraddittoria e senza un ordine apparente – che il drammaturgo siciliano indaga sotto la lente impietosa della sua acuta dialettica, mettendo a nudo il fondo oscuro e misero dell’esistenza.
Riportando all’attenzione un altro testo minore del Novecento, la Compagnia dell’Eclissi ne propone una messinscena drasticamente essenzializzata e adattata nei dialoghi, che nella conduzione tende a scandire il ritmo ansioso e concitato di un mélo giovanile. Il fuoco è così puntato sulle dinamiche innescate dai tre protagonisti, isolati nella cornice di un buonsenso adulto che consiglia, commenta, disapprova, partecipa, infine protesta per il destino della sfortunata Melina. Risolte salomonicamente le sorti del piccolo sopravvissuto alla madre, svanito il controcanto di amara indignazione, i due antagonisti, dopo un’ultima esternazione di aggressività, ricompongono il loro contrasto e, nell’interpretazione della regia, tornano alle antiche consuetudini, cinicamente derubricando la contesa per il predominio in una partita a dama lasciata in sospeso.
Traducendo per la scena l’omonima novella, pubblicata in versione integrale nel 1925, Pirandello scrisse O di uno o di nessuno nella primavera del 1929. Nel novembre dello stesso anno l’opera fu accolta da notevole favore di pubblico al debutto torinese, con Luigi Almirante e Sergio Tofano nei ruoli di Carlino e Tito, Giuditta Rissone in quello di Melina, il giovane Vittorio De Sica in quello di Merletti. Rare le riprese successive di qualche rilievo, fra le quali si segnala un allestimento diretto da Lamberto Puggelli del 1987. (M. A.)
O di uno o di nessuno, Pirandello e non solo, una ricca offerta teatrale al Genovesi di Salerno |
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Scritto da Marisa Paladino |
Martedì 12 Gennaio 2016 23:02 |
LE RECENSIONI
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